6 marzo 2011 - M81, M82 e NGC3077

Per la sessione fotografica di questa serata ho deciso di spostarmi nella campagna vicino a casa dove il cielo è leggermente migliore rispetto a quello che ho dal balcone di casa.

SCELTA SOGGETTO:
ho cercato un soggetto abbastanza vicino al polo nord celeste (più facile da inseguire), abbastanza alto (meno inquinamento luminoso) e che fosse ancora semplice e relativamente luminoso. Alla fine ho deciso di riprendere le tre galassie nella costellazione dell’Orsa Maggiore m81,m82 e NGC3077.

INFORMAZIONI SOGGETTO (Fonte Wikipedia):
Il Gruppo di M81 è un gruppo che conta 34 galassie situate nella costellazione dell'Orsa Maggiore; la distanza media di questo gruppo è di circa 11,7 milioni di anni luce, pari a 3,6 milioni di parsec, rendendolo così uno dei gruppi di galassie più vicini al nostro Gruppo Locale.
M81 è in interazione con la vicina Galassia Sigaro (M82) e NGC 3077; questa interazione ha strappato via alle tre galassie una discreta quantità di gas idrogeno, che ora forma delle strutture a filamenti che collegano le tre galassie. Inoltre, ha anche causato la caduta di parte di questo gas sulla Galassia Sigaro e su NGC 3077, causando una grande attività di formazione stellare nei centri di queste due galassie.

M81
Si stima che M81 contenga approssimativamente 250 miliardi di stelle, è quindi leggermente più piccola della nostra Via Lattea. Questa e la vicina galassia irregolare M82 sono i membri più importanti del gruppo di galassie di M81, di cui la stessa M81 è il membro principale; sembra che le due galassie si siano incontrate qualche milione di anni fa, causando la deformazione di M82. Tuttora le due galassie sono separate da appena 300 mila anni luce. La sua distanza è ben nota ed è stata stimata in 12 milioni di anni luce, grazie alla scoperta di un gran numero di variabili Cefeidi, molte delle quali ad opera del Telescopio Spaziale Hubble, e grazie alla rideterminazione delle distanze cosmiche operata dal satellite Hipparcos.
Gran parte dell'emissione agli infrarossi della galassia si origina dalla polvere interstellare. Questa polvere si trova principalmente nei bracci di spirale galattici e si è scoperto che si trovano in associazione con delle regioni di formazione stellare. Le giovani e brillanti stelle blu appena nate riscaldano le polveri oscure, che emettono così radiazione infrarossa.
In M81 è stata osservata una sola supernova; questa è stata catalogata come SN 1993J e fu osservata il 28 marzo 1993.All'epoca fu la seconda supernova più brillante mai osservata nel XX secolo, in termini assoluti. Le caratteristiche spettrali di questa supernova cambiarono nel corso del tempo: inizialmente mostrava le caratteristiche tipiche di una supernova di tipo II con forti linee spettrali dell'idrogeno; in seguito tuttavia queste linee diminuirono e apparvero quelle dell'elio, rendendo questa supernova molto più simile a quelle del tipo Ib. Inoltre, le sue variazioni della luminosità nel corso del tempo non furono simili a quelle tipiche delle supernove di tipo II ma ricordavano quelle del tipo Ib. Così fu classificata come "Supernova di tipo IIb", una classe intermedia fra il tipo II e il tipo Ib. I risultati scientifici derivati dalla sua osservazione suggerirono che le supernove Ib e Ic si formano dall'esplosione di stelle giganti tramite processi simili a quelli che avvengono nelle supernove di classe II. La supernova fu utilizzata anche per determinare la distanza della galassia
  
M82
M82 subisce gli effetti gravitazionali della sua galassia vicina, la più grande M81; queste forze mareali hanno deformato M82 fin da circa 100 milioni di anni fa. Queste interazioni hanno causato un forte aumento dei fenomeni di formazione stellare.
Qualche centinaio milione di anni fa questa galassia ha avuto un incontro ravvicinato con M81; come risultato di ciò, una gran quantità di gas si è riversata su M82 e in particolare nelle sue regioni centrali. Il più recente incontro fra queste due galassie si è avuto circa 250 milioni di anni fa e ha causato un forte picco della formazione stellare in entrambe le galassie, come è testimoniato dalla distribuzione e dall'età degli ammassi aperti delle due galassie. In seguito sono avvenuti altri due potenti fenonemi di starburst, l'ultimo dei quali circa 4-6 milioni di anni fa, causando la formazione di superammassi stellari. La distanza che separa le due galassie è di circa 300.000 anni luce.
Nelle regioni centrali di M82 l'area di starburst attiva si estende con un diametro di 500 parsec; otticamente, ci sono quattro regioni di elevata luminosità superficiale, catalogate come A, C, D ed E. Queste regioni corrispondono a ben note sorgenti di raggi X, infrarossi e onde radio; di conseguenza, si crede che siano degli ammassi di starburst oscurati sulla nostra linea di vista. È presente un getto bipolare (o supervento), concentrato sulla regione A e C e rifornito dall'energia emessa da esplosioni di supernova, che avvengono mediamente una volta ogni dieci anni.
L'Osservatorio a raggi X Chandra ha rilevato emissioni di raggi X dalla galassia, a circa 600 anni luce di distanza dal suo centro. Alcuni astronomi hanno ipotizzato che M82 contenga il primo buco nero di massa intermedia, circa 200-5000 masse solari, invece dei buchi neri supermassicci comunemente ipotizzati al centro delle galassie, la cui massa si aggira sui 30 milioni di masse solari.
Si è per lungo tempo creduto che M82 fosse una galassia di forma irregolare; tuttavia, nel corso del 2005 sono stati scoperti due bracci di spirale simmetrici, ben visibili nelle immagini all'infrarosso della galassia. Questi bracci si originano dalle estremità di una barra centrale, visibile sempre agli infrarossi; sebbene questi bracci siano visibili agli infrarossi, il loro colore naturale è maggiormente blu rispetto al disco, a causa della presenza di molte stelle giovani. Assumendo che la parte settentrionale della galassia sia più vicina a noi, come si spiega in letteratura, il senso di rotazione osservato implica la presenza di bracci trainanti. A causa dell'elevata luminosità superficiale del disco, posto quasi di taglio rispetto alla nostra linea di vista (circa 80°) e della presenza di una complessa rete di filamenti oscuri di polveri visibili nelle immagini ottiche, i bracci di spirale non sono stati mai osservati in precedenza.

CALCOLO DEL CAMPO INQUADRATO:
La ripresa l’avrei fatta con la reflex Canon EOS 350D non modificata al fuoco diretto del TS ED 66/400. Il campo inquadrato con questo setup è di circa 3° per 2° quindi ampiamente sufficiente per inquadrare tutte e tre le galassie.

MESSA A FUOCO:
Per mettere a fuoco ho usato DSLR Focus. Ho puntato una stella nei dintorni di M81 che, raggiunto il fuoco, mi ha dato questi valori:
FWHM: 3,00 (non è il massimo ma di più non sono riuscito a fare)
Peak: 168

ACQUISIZIONE IMMAGINI:
Fatto un paio di prove con 60, 120 e 180 secondi e, visto che a 180 comunque inseguiva bene, ho deciso di acquisire immagini da 180 secondi a 1600 ISO (temperatura di circa 7°).
Dopo circa 6 riprese si è alzato un vento fastidioso. Dopo la decima immagine ho deciso di smettere...il vento era veramente troppo forte!
Al termine della sessione ho fatto 7 Offset e 4 Dark; nessun Flat.

ELABORAZIONE:
Utilizzato Iris per allineare e sommare le 10 immagini a cui ho sottratto l’offset master e il dark master. Usato poi il “dynamic stretching” e la procedura di deconvoluzione Richardson-Lucy (RL 15 0). Sistemato infine i livelli e le curve con PS CS5.
M81, M82 e NGC3077 - 10x180s frames, 4 dark e 7 offset

DETTAGLI RIPRESA:
Canon EOS 350D non modificata.
TS APO 66/400 senza spianatore su HEQ5 Pro.
10 Immagini non guidate da 180 secondi a 1600 ISO.
4 Dark, 7 Offset, Nessun Flat.
Elaborazione Iris+PS CS5



9 Febbraio 2011 - Luna


Questa sera ho testato gli ultimi due acquisti: 
la webcam Philips spc880nc ("flushata" a spc900nc) al fuoco diretto del nuovo rifrattorino apocromatico TS 66ED di 400mm di focale (1,8kg di precisione meccanica!). E’ stata una prova piuttosto veloce e approssimativa avendo la luna dal lato “sbagliato” della casa e quindi senza la possibilità di allineare correttamente la montatura al polo.
Ho ripreso una serie di filmati avi tramite GigiWebCapture e utilizzato il software avistack per allineare e sommare 250 singoli frame. Successivamente ho utilizzato PS5 per sistemare l’immagine ottenuta.
La messa a fuoco è migliorabile….penso che la soluzione ottimale sia una maschera di Bahtinov.

250 Frame - Philips spc880nc al fuoco diretto del TS 66/400 ED